Nata come attività di noleggio di DVD, Netflix ne ha fatta di strada dal 1997 ad oggi. Nel corso della sua storia ha collezionato anche qualche fatto interessante che richiamerà l’attenzione dei suoi utenti più affezionati. Se siete tra questi, leggete oltre.
Nell’arco di poco più che un ventennio Netflix ha cambiato radicalmente il mondo dell’intrattenimento audiovisivo. Durante questo viaggio pieno di innovazione, Netflix ha raccolto qualche storia interessante da raccontare. Di seguito abbiamo riportato alcuni fatti affascinanti sul gigante dello streaming.
1. Tutto inizia con una multa da BlockBuster
La storia di Netflix ha inizio con una multa di 40 dollari: nel 1997, Reed Hasting, uno dei due founder, fu costretto a pagare a BlockBuster una multa di 40 dollari per aver restituito in ritardo la videocassetta di Apollo 13. Da qui nacque l’idea di inventare una piattaforma online interamente dedicata al noleggio, evolutasi poi nel tempo in piattaforma per lo streaming di film e serie tv.

2. Kibble, il primo nome di Netflix
Inizialmente, il nome del servizio che ora conosciamo come Netflix era Kibble. Nei primi documenti legali legati all’attività, infatti, si parla di Kibble. Solo successivamente i fondatori del servizio decisero di puntare sul nome “Netflix”, ma solo dopo aver scartato altre proposte come “Webflix”, “TakeOne” e “Netpix”.
3. Traffico internet di Netflix
Il servizio offerto da Netflix è utilizzato da oltre il 37% degli utenti di internet nel Mondo per riprodurre film, serie TV, documentari e cartoni ogni giorno.
Questo rende inevitabilmente il servizio un vero e proprio divoratore di banda internet. Secondo un rapporto della compagnia specializzata Sandivine, Netflix, nelle ore di picco nel continente americano, arriva ad occupare circa il 40% del traffico internet. Quanto detto risulta ancora più impressionante se si considera che il rapporto di Sandivine si riferisce al 2019, ben prima dei lockdown e dell’incremento dell’utilizzo di servizi per lo streaming.
4. Netflix ha svolto alcune ricerche sugli spoiler
Quante volte vi è capito di evitare internet – e in particolare i social – per non finire dritti dritti dentro allo spoiler della vostra serie preferita?
Netflix ha svolto alcune ricerche proprio sugli odiati spoiler. Grant McCracken, antropologo culturale, è stato incaricato dalla nota azienda per condurre una ricerca su come gli spoiler influenzano le abitudine di visione di una persona. Il risultato? Se uno spettacolo è valido e appassionante, conoscere le scene chiave non fermerà gli spettatori dal guardarlo.
5. Netflix sa che ci vogliono solo pochi secondi prima che il nostro interesse si rivolga altrove
Netflix stima che un suo abbonato medio, se non trova qualcosa da guardare in circa 60 o 90 secondi, potrebbe perdere interesse e passare a qualcos’altro, come un videogioco. Questo è il motivo per cui Netflix investe più di 150 milioni di dollari l’anno per migliorare il suo sistema di consigli, cercando di ordinare le selezioni in base a ciò che pensa che potrebbe piacerci e proponendoci alla vista contenuti e copertine che attirano la nostra attenzione sin dai primi istanti.
6. Il primo “Netflix Original” era un breve filmato di prova
Siamo tutti abituati a grandissime produzioni originali Netflix come Stranger Things, La Casa di Carta e Vis a Vis. Tuttavia, il primo vero Netflix Original non è una grande serie o un film sensazionale, ma bensì un breve filmato da 11 minuti nato come mezzo per testare la capacità dell’azienda di riprodurre in streaming contenuti ad alta definizione. Il titolo di questo primo Original è “Example Show”, dura 11 minuti e mostra un individuo che recita Shakespeare e si destreggia con prove di giocoleria.
Altra curiosità: fino a poco tempo fa, il cortometraggio era disponibile alla visione su Netflix.
7. Oltre 2 milioni di abbonati utilizzano ancora il servizio DVD di Netflix
Se siete tra coloro che pensano che i DVD siano morti, sappiate che non la pensano come voi gli oltre 2 milioni di abbonati al servizio DVD di Netflix.
Secondo le stime, nel 2019 ben 2,15 milioni di utenti risultavano abbonati al servizio DVD negli Stati Uniti. Netflix ha rifiutato di divulgare i numeri degli abbonati al servizio DVD nel 2020.
8. Un abbonato Netflix australiano ha guardato Madagascar 3.352 volte nel 2017
Un super-fan di Madagascar ha guardato il suddetto film per ben 3352 volte nel 2017. Netflix non ha rilasciato altre informazioni oltre al numero di volte in cui il film è stato visto, che equivale a 22,7 giorni all’anno.
A dire il vero, non è la prima volta che Netflix divulga le “fissazioni di visione” di alcuni suoi utenti. Sempre nel 2017, infatti, la nota azienda ha tweettato rivolgendosi a 53 utenti che all’inizio di Dicembre avevano riguardato quotidianamente per 18 giorni la commedia romantica natalizia Christmas Price.
Il Tweet recitava “Alle 53 persone che hanno guardato A Christmas Prince ogni giorno negli ultimi 18 giorni: chi vi ha ferito?” Come potete immaginare, il tweet ha suscitato parecchie reazioni negative, in quanto ha reso lo spettatore molto più consapevole della precisione con cui le sue abitudini di visione vengono monitorate. Anche il tono particolarmente ironico del tweet ha sollevato non poche polemiche.
9. Milioni di ore al giorno su Netflix
Cindy Holland, vicepresidente di Netflix per i contenuti originali, ha affermato che l’abbonato medio Netflix trasmette circa due ore di contenuti ogni giorno. Dati i suoi 167 milioni di abbonati, si tratta di oltre 2 miliardi di ore di contenuti trasmessi in streaming a settimana su Netflix.
10. Qwikster
La storia di Netflix non è sempre stata costellata di successi ed idee geniali. Hastings, co-fondatore di Netflix, nel 2011 decise di scorporare il servizio streaming da quello del noleggio di DVD. Il nuovo servizio di noleggio prese il nome di Qwikster.
Questa mossa non entusiasmò particolarmente gli utenti ed il repentino crollo di abbonamenti (-600 mila in pochi mesi) con il conseguente crollo del valore delle azioni della società lo dimostrarono. Il servizio venne così reintegrato in Netflix nel giro di pochi mesi.
11. Netflix e BlockBuster
Sicuramente i più appassionati di Netflix conosceranno questa storia piena di ironia. Nel 2000, Netflix si offrì di vendersi a Blockbuster per 50 milioni di dollari. Blockbuster, che non credeva nella distribuzione via internet messa in campo da Netflix, rifiutò l’offerta bruscamente.
Addirittura, secondo quanto riporta da Marc Randolph nel suo libro, John Antioco (CEO BlockBuster) riuscii a stento a trattenere una risata davanti alla proposta di acquisizione di Netflix.
Quattro anni dopo, verso la fine del 2004, Netflix registrava 2,6 milioni di abbonati mentre BlockBuster stava lottando per restare a galla e riconvertirsi secondo un’economia basata su internet. Nel giro di poco più di 5 anni, mentre Netflix continuava a macinare soldi senza sosta, BlockBuster vide i propri affari crollare, arrivando a dichiarare bancarotta nel 2010.
Questa, e tante altre curiosità, le trovate raccontate nel libro That Will Never Work – Non funzionerà Mai di Marc Randolph, il co-founder e CEO di Netflix.
Il libro è acquistabile su Amazon in versione cartacea o in formato Kindle.
La nostra lista di fatti curiosi riguardanti Netflix termina qui. Seguiteci sui nostri social network (link a fondo articolo) per non perdervi le novità in arrivo su Netflix, guide e tutorial.