Audio | Guida ai formati audio digitali

WAV, MP3, AIFF, AAC, ALAC…sono tutti formati audio, ma quanti ne esistono?

Con il passare del tempo, e con l’evoluzione della tecnologia, le esigenze degli utenti sono cambiate e sono nati diversi formati di audio digitale.

All’inizio l’esigenza per l’audio digitale era, in assoluto, la purezza del suono. Andando avanti ha preso il posto la praticità. Alcuni produttori di device, inoltre, hanno cercato di imporre i propri standard all’industria, e alcuni ci sono riusciti. Il risultato di tutto ciò sono i tanti formati diversi esistenti, ognuno con proprie caratteristiche.

In questo articolo vedremo meglio i formati audio per capire quali sono i più importanti, cercando di rendere chiare tutte le caratteristiche che li contraddistinguono e indicando per quale uso sono più indicati. Ovviamente la scelta finale sta all’utente, ma è bene rendersi conto che non esiste solo il formato MP3!

Servirebbe un articolo dedicato per vedere in dettaglio cos’è l’audio digitale. Per ora basti sapere che le parole chiave sono campionamento e quantizzazione. In breve, l’audio digitale è una rappresentazione dei suoni “reali” tramite una catena di zero e uno. Tanti più ce ne saranno in un file, tanto maggiore sarà la quantità di informazioni, tanto più il suono digitale sarà vicino a quello reale che rappresenta.

Naturalmente, però, esiste il problema del peso del file. Bisogna cercare di raggiungere un buon compromesso tra peso e qualità del suono.

Formati audio senza perdita di qualità (lossless):

Uploaded PictureWAVE o (.wav): è il formato di file audio non compresso più diffuso. All’interno di un CD audio originale, si troverà questo formato. Occupa molto spazio (1.411 Kilobit di informazioni ogni secondo di musica stereo a 44.100 Hz/16 bit), ma riproduce i suoni alla perfezione. In termini di qualità e di quantità di informazioni, è paragonabile al formato AIFF (.aif), che appartiene però principalmente al mondo Mac. Adatto agli audiofili e a chi registra musica.

Uploaded PictureFLAC (.flac) Free Lossless Audio Codec: è un codec open source, usato per archiviare i CD musicali senza perdita di qualità. Mentre i WAVE offrono audio non compresso, i FLAC sono detti “lossless compressed”. La compressione però è minima e la maggior parte delle persone non nota la differenza tra un file WAVE e uno FLAC. Occupano meno spazio dei file WAVE perché usano una quantità di compressione variabile in base alle necessità . In pratica, quando ci sono parti musicali molto complese e ricche, usa codifiche uguali ai file WAVE (1.411 Kb/s di dati), mentre con parti più semplici usa una quantità di bit inferiore. È adatto alle orecchie esigenti (ma non troppo) e che vogliono risparmiare un po’ di spazio nei loro dispositivi.

Uploaded PictureALAC (.alac) Apple Lossless Audio Codec: paragonabile al FLAC, ma che applica sempre la compressione massima. La qualità è mediamente buona, ma il formato non è efficiente quanto il FLAC per quanto riguarda il peso. Non tutti i dispositivi lo supportano, quindi se non si dispone di soli dispositivi Apple, non è un formato consigliabile.

Altri formati audio lossless (senza perdita di qualità) importanti, ma meno diffusi, sono MONKEY’S AUDIO (.ape) e OPTIMFROG (.ofr). Su questi formati non ci soffermeremo perchè, come spiegato, non sono diffusi e non presentano caratteristiche degne di nota.

Formati audio con perdita di qualità (lossy):

Uploaded PictureMP3 (.mp3) o MPEG-1, o MPEG-2 Audio Layer III: è lo standard dell’audio compresso più conosciuto. È stato il primo della categoria (è nato come standard internazionale nel 1998), ed è attualmente il più usatoComprimendo un file WAVE in MP3, si ottiene un file fino al 90% più leggero in termini di peso. La qualità è variabile a seconda del bitrate, che va da 32 a 320 Kbit di informazioni per ogni secondo di musica. Lo standard è 128 Kb/s. A 320 la resa è abbastanza buona. Praticamente tutti i dispositivi supportano questo formato.

Uploaded PictureAAC (.aac) Advanced Audio Coding: È uno standard Apple, usato come formato predefinito da iTunes quando si importa musica. È molto simile all’MP3 e a parità di bitrate, occupa lo stesso spazio. La differenza è nel modo con cui tratta la compressione. In parole semplici, comprime l’audio in modo diverso. Ideale soprattutto a chi usa iPhone e iPod per ascoltare la musica.

Uploaded PictureWMA (.wma) Windows Media Audio: è un formato di proprietà Microsoft, ed è considerato l’MP3 di Microsoft. La sua incompatibilità con i dispositivi Apple lo rende molto limitante. Adatto principalmente agli utenti di prodotti esclusivamente Windows.

 

Uploaded PictureOGG (.ogg) Ogg Vorbis: è un formato open source e patent free, quindi non necessita di alcuna licenza per essere aggiunto in un lettore audio (dettaglio comunque ininfluente per gli utenti). La qualità è paragonabile all’MP3 o leggermente superiore. Una creazione ben realizzata ma non abbastanza diffusa.

 

Quel che c’era da sapere l’abbiamo detto, ora non resta che utilizzare il formato più adatto alle proprie esigenze!

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